Purtroppo l’anno comincia senza il Drali. È un grande dispiacere perché abbiamo perso un amico.
Restano tutti i suoi racconti che conserveremo con affetto e Alessandro, che ha ricevuto il testimone, continuerà il lavoro secondo l’insegnamento del “Pep”.
Tante persone mettevano la testa dentro la bottega e salutavano il telaista: ”Come va Drali?” e lui “ Giuvinot….la va ben…”. Ma poi un lamentino per il mal di gambe c’era sempre.
Non prendeva nemmeno una pastiglia ed era sano come un pesce grazie a 3 Campari al giorno, serviti insieme a salame e gorgonzola a volontà. Come consigliano tutti i medici come si deve….Ciao Pep!
Quando c’era un telaio appena ultimato lo prendeva e gli si illuminavano gli occhi, come un bambino col nuovo giocattolo. Lo guardava e ne studiava le saldature.. E poi come un ventenne iniziava a rifinire il telaio con la lima con un ritmo e una voglia di fare unici.
Il Drali era un artista in officina. Gli era sufficiente una sola occhiata per capire al volo il da farsi e come un chirurgo chiamava lo strumento giusto che Alessandro porgeva svelto…Ascoltando il rumore del martello studiava il malato telaio e pronunciava la diagnosi in milanese stretto.
Da artista che era, accettò con riluttanza di lavorare con un assistente a fianco. Tuttavia la pazienza e il buon cuore di Alessandro hanno convinto il buon Pep a trasmettere l’arte a un suo successore.
Team Drali